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Dove la scuola è un giardino e il giardino è la scuola

Pubblicato il: 05/05/2011 10:17:18 -


Nel dicembre del 2010, un inverno decisamente buio, freddo, umido e con tassi di inquinamento dell’aria molto alti, un’insegnante e una madre decidono di dare il via a un progetto che possa ridare colore, calore, gioia, serenità e conoscenze ai bambini di una scuola primaria di Milano.
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Nella nostra scuola una volta alla settimana le attività didattiche si trasformano in laboratori dove i ragazzi imparano facendo attività manuali, sportive, artistiche, creative (tagli dell’organico permettendo), tra queste proposte c’è anche il giardinaggio. È un laboratorio che, solitamente, suscita l’interesse e la passione dei bambini, non solo perché a loro piace lavorare con la terra, coltivare e curare delle piantine, qualcosa di vivo,ma anche perché stanno all’aria aperta.

Avevamo visto negli anni passati che ragazzi molto problematici in classe (disturbi di attenzione, relazionali, iperattività) durante queste attività non solo si mostravano più calmi e rilassati, ma molto più disponibili all’ascolto e interessati. Abbiamo così pensato di utilizzare le conoscenze delle piante e di agraria di una madre per unire, come si dice, l’utile al dilettevole: lezioni sulle piante, le loro caratteristiche, gli organi, unite al lavoro pratico del seminare, curare, bagnare ecc.

La cura quotidiana di uno spazio verde, il giardino, di un’aiuola o anche solo di qualche piantina può diventare simbolo di un atto di amore e di attenzione verso di sé e verso gli altri e può voler dire anche insegnare senza parole. Rendere piacevole ciò che può risultare poco curato o addirittura brutto vuol dire esprimere attenzione partecipata ai ragazzi da parte delle istituzioni e degli adulti. Creare con i ragazzi spazi belli esteticamente, ma dove è possibile giocare, significa comunicare, nei fatti, non solo con le parole, il rispetto per le esigenze dei bambini: luoghi vuoti riempibili di giochi e piacevoli allo sguardo.

Per tutti questi motivi siamo partiti con le nostre proposte.

È ANCORA INVERNO E QUINDI…

Così la prima lezione è stata: come le piante resistono ai cambiamenti delle stagioni (troppo caldo, troppo freddo, poca acqua), come si modificano, quali strategie adottano. I bambini hanno imparato che le piante sentono i cambiamenti di luce e si muovono di conseguenza, come fanno tutti gli altri esseri viventi, per loro è stata una scoperta. Abbiamo piantato i bulbi (Crocus) per conoscere meglio le riserve che le piante si costruiscono.

La seconda lezione è stata dedicata all’osservazione di bulbi, rizomi, tuberi e radici utilizzando i sensi: la vista (con la lente le patate, le carote), l’odorato (il profumo del ginger, lo zenzero, il topinambur) e il tatto (la corteccia della manioca). I ragazzi erano entusiasti: le loro scoperte sono passate dal naso, sentire il profumo, dagli occhi, l’ingrandimento attraverso una lente, dal toccare percepire con le mani.

Poi abbiamo scoperto i semi e la loro funzione. Le piante possono anche morire come tutti gli esseri viventi, ma utilizzano una estrema forma di difesa, lasciano la loro vita ai semi e così la vita si può riprodurre. I bambini hanno visto semi in diversi tempi (dopo pochi giorni, una settimana ecc.) e poi hanno seminato loro stessi.

La quarta lezione è stata dedicata al giardino della scuola, il nostro intento era renderlo più bello, più colorato, una festa per la primavera che stava arrivando. Abbiamo piantato le primule, scavando buche in una terra dura, coriacea e quindi facendo fatica, sperimentando la forza e la resistenza che ci vogliono per coltivare. Sarebbe stato anche molto interessante progettare con disegni e schemi geometrici dove e come collocare le piantine, dare all’aiuola una forma, purtroppo c’è mancato il tempo.

È ARRIVATA LA PRIMAVERA…

L’arrivo della primavera ha portato con sé la luce, il calore e la voglia di stare all’aperto.

1) Cosa succede quando la luce del sole arriva con maggiore forza e per più tempo nel nostro ambiente? Cosa succede dal punto di vista astrologico? Abbiamo visto la rotazione della terra intorno al sole, la sua inclinazione in un modellino e nelle fotografie della terra vista dalla luna.

2) Le piante sentono, vedono, reagiscono ai cambiamenti di luce, di calore, di quantità d’acqua, ma come fanno? Questa domanda è rimasta per molti versi senza risposta e il mistero di come le piante e, in generale gli esseri viventi, percepiscano il mondo e si adattino ai cambiamenti ha mostrato tutto il suo fascino ai ragazzi. Abbiamo piantato ginestre, violette, primule, il prato (semini sparsi nel terreno), arbusti e molte domande sono arrivate ancora a suscitare la curiosità dei bambini.

3) Come si chiamano le piante, perché hanno quei nomi strani?

4) I semi: cosa sono, cosa contengono, come fanno a sviluppare la pianta che è in loro?

5) Le piante hanno bisogno dell’azoto, come fanno a fissarlo nel terreno?

Abbiamo seminato pomodori, insalata, ravanelli, basilico, prezzemolo. Abbiamo atteso i risultati, ci siamo presi cura di qualcosa che non vedevamo, che sarebbe arrivato più in là. Non tutto quello che abbiamo seminato è cresciuto e ha prodotto frutti, può capitare che non cresca niente per molti motivi (poca acqua, poca luce, temperatura non adatta, malattie), non è bello per i bambini, ma è utile vedere che non tutto va per il meglio quando si tratta di esseri viventi. Occorre pazienza, cura, tempo e competenza.

Le ultime lezioni sono state dedicate agli alberi e alle foreste (abbiamo ricordato che l’anno 2011 è stato dedicato dall’Onu alle foreste) abbiamo piantato degli alberi suscitando un vero entusiasmo.

E PER FINIRE ABBIAMO CHIESTO AI BAMBINI LE LORO IDEE, IMPRESSIONI, RIFLESSIONI

Hanno chiesto che le loro esperienze si svolgessero con tempi più distesi, noi dedicavamo un’ora alla settimana sia alle lezioni che all’attività pratica, troppo poco. Hanno chiesto di avere uno spazio adeguato (il nostro laboratorio in realtà era un corridoio stretto e poco illuminato). Infine hanno chiesto di poter avere una terra più fertile in giardino (la nostra terra non è facilmente coltivabile), andrebbe lavorata e preparata, dovrebbe intervenire il settore parchi e giardini del Comune di Milano.

Le osservazioni e le riflessioni dei ragazzi/e sono molto interessanti, pongono delle domande e delle richieste al mondo degli adulti, andrebbero ascoltate. Ricordiamocelo, i bambini ci guardano e apprendono dall’esempio molto più che dalle parole.

Emma Giuliana Grillo

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